Il quadro normativo di sintesi sui prodotti fitosanitari

Il quadro normativo di sintesi sui prodotti fitosanitari
30 Maggio 2019 Redazione

Prodotti fitosanitari: il quadro normativo di sintesi 

L’uso dei prodotti fitosanitari (PF) nel settore agricolo sta ricevendo negli ultimi anni una particolare attenzione per le ricadute che l’impiego di tali prodotti ha sulla salute degli operatori agricoli, dei consumatori e per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

L’Unione europea ha sviluppato un quadro legislativo articolato che regola l’intero ciclo di vita dei Prodotti Fitosanitari (PF), dall’immissione sul mercato, all’uso, fino ai livelli massimi consentiti negli alimenti e nell’ambiente.

Il regolamento CE 1107/2009 stabilisce norme riguardanti l’autorizzazione, l’immissione sul mercato, l’impiego e il controllo all’interno della Comunità dei PF, così come sono presentati nella loro forma commerciale. scopo del regolamento è quello di assicurare un elevato livello di protezione per la salute dell’uomo e per l’ambiente, mediante un’approfondita valutazione del rischio prima dell’autorizzazione alla vendita e all’uso delle sostanze attive e dei PF. A tal fine, deve essere dimostrato che le sostanze siano sicure riguardo alla salute umana, considerando anche gli effetti dei residui negli alimenti, gli effetti sulla salute animale e sull’ambiente. sono escluse dall’approvazione le sostanze attive particolarmente pericolose per la salute umana classificate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) o identificate come interferenti endocrini, e quelle particolarmente pericolose per l’ambiente, quali gli inquinanti organici persistenti (POP), le sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) o molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB) o, ancora, particolarmente pericolose per le api.

Il quadro normativo sull’uso dei PF ha subito una profonda revisione con l’emanazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro comunitario di riferimento per l’uso sostenibile dei pesticidi. La direttiva, recepita con decreto legislativo 14 agosto 2012 n.150, mira a ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità, derivanti dall’impiego dei pesticidi, mantenendo nel contempo la produttività delle colture e migliorando i controlli relativi al loro uso e distribuzione. A tale fine la direttiva assegna agli stati membri il compito di garantire l’implementazione di politiche e azioni, attraverso la predisposizione di appositi Piani di Azione nazionali (PAn).

In Italia il PAn è stato adottato con decreto ministeriale 22 gennaio 2014, le cui azioni principali sono di seguito riassunte:

A.1 – Formazione e prescrizioni: per gli utilizzatori professionali, distributori e consulenti.

A.2 – Informazione e sensibilizzazione: per favorire una conoscenza accurata all’intera collettività dei rischi e dei potenziali effetti acuti e cronici per la salute, gli organismi non bersaglio e l’ambiente, derivanti dall’uso di fitosanitari e sull’utilizzo di alternative non chimiche.

A.3 – Controllo delle attrezzature per l’applicazione dei PF. La direttiva 2009/128/CE (d. lgs. 150/2012) ha integrato nella direttiva “Macchine” (2006/42/CE) disposizioni sull’immissione sul mercato di attrezzature per l’applicazione dei pesticidi che garantiscano il rispetto di requisiti ambientali, rendendo opportuno, al fine di minimizzare l’impatto negativo dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente dovuto all’impiego di tali attrezzature, istituire sistemi che consentano l’ispezione tecnica periodica delle attrezzature già in uso; nel PAn sono illustrate le modalità di attuazione di tali requisiti.

A.4 – Irrorazione aerea: è vietata. Può essere autorizzata in deroga per la difesa ordinaria oppure per contrastare un’emergenza fitosanitaria, ove non siano praticabili modalità alternative, oppure vi siano evidenti vantaggi in termini di riduzione degli impatti su salute e ambiente.

A.5 – Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di PF in aeree specifiche: principi per la predisposizione di linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di PF e dei relativi rischi nei siti natura 2000 e nelle aree naturali protette, sia a livello nazionale che regionale. Le linee guida di indirizzo sono state approvate con d.m. 10 marzo 2015 e contemplano 18 misure specifiche (ad es: fasce di rispetto, sistemi antideriva per le macchine irroratrici dei fitosanitari, eliminazione, riduzione o sostituzione dell’uso di prodotti, incremento dei livelli di sicurezza nelle fasi di deposito e conservazione dei PF e dei rifiuti derivanti dal loro utilizzo, formazione e consulenza specifica per la corretta attuazione delle misure).

A.6 – Manipolazione e stoccaggio dei PF e trattamenti dei relativi imballaggi e delle rimanenze: si tratta di una serie di obblighi che devono essere rispettati dagli utilizzatori a partire dal 1° gennaio 2015.

A.7 – Difesa sanitaria a basso apporto di PF, con l’obiettivo di ridurre il rischio, derivante dall’impiego dei PF, per l’ambiente, gli operatori, i consumatori e gli astanti, attraverso strategie di difesa integrata misure di prevenzione basate su metodi agro-ecologici (allegato III al d.lgs. n. 150/2012) e attraverso sistemi di lotta biologica e controllo biologico delle avversità e con PF a base di sostanze attive a basso rischio (art. 22 regolamento CE n.1107/2009). nel contempo, per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni agricole, è prevista la promozione di una graduale riduzione delle quantità di prodotti fitosanitari impiegati.

La direttiva 2009/128/CE include nella definizione di pesticida sia i prodotti fitosanitari secondo la definizione del regolamento CE n. 1107/2009, sia i biocidi secondo la definizione della direttiva 98/8/CE, attualmente sostituita dal regolamento UE n. 528/2012. I PF sono pesticidi che vengono utilizzati principalmente per mantenere in buona salute le colture e impedire loro di essere distrutte da malattie e infestazioni.

Comprendono erbicidi, antiparassitari (fungicidi, insetticidi, acaricidi, nematocidi, molluschicidi e rodenticidi), fitoregolatori, repellenti, fisiofarmaci e biotecnologici. I PF contengono almeno una sostanza attiva. Tali sostanze possono essere sostanze chimiche oppure microrganismi, inclusi i virus, che permettono al prodotto di svolgere la sua azione e possono rivelarsi dannose anche per altri organismi viventi che costituiscono elementi essenziali degli ecosistemi agrari (organismi “non bersaglio”).

I biocidi, rispetto ai PF, non sono destinati all’uso su piante, ma servono a debellare organismi nocivi e portatori di malattie come insetti, ratti e topi. I PF, in quanto contenenti sostanze chimiche e/o pericolose, sono soggetti sia al regolamento CE n. 1907/2006 o REACh, sia al regolamento CE n.1272/2008 o CLP (e successivi Adeguamenti al Progresso Tecnico o ATP). In particolare i PF, al fine di garantire un’adeguata gestione dei rischi, sono soggetti alla classificazione e all’etichettatura armonizzate (ovvero decise al livello UE) per tutte le proprietà pericolose e per essi sono previste informazioni supplementari sulle etichette.

Schede tecnico-informative

Queste e altre utili informazioni sono contenute nell’opuscolo redatto dall’Inail per la realizzazione dei percorsi di formazione e di informazione dei lavoratori e come compendio sintetico degli adempimenti di legge previsti in tema di tutela della salute e della sicurezza in ambito professionale.

Questi gli argomenti trattati:

I PRODOTTI FITOSANITARI O AGROFARMACI

  • A cosa servono
  • Quali utilizzare

IL PERICOLO NELL’USO DEI PRODOTTI FITOSANITARI

  • Pericolosità dei PF
  • Quali sono gli effetti tossici dei PF
  • Tossicità acuta
  • Tossicità cronica
  • Come può avvenire un’intossicazione

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO PROFESSIONALE 

  • Il livello di rischio e le misure di prevenzione e protezione
  • Il documento di valutazione dei rischi

SCHEDE TECNICO-INFORMATIVE 

  • Fasi di lavoro
  • L’acquisto
  • Il trasporto
  • L’immagazzinamento
  • La miscelazione
  • L’utilizzo dell’irroratrice
  • Il controllo e la manutenzione dell’irroratrice
  • L’attività post-trattamento
  • La gestione dei rifiuti
  • Come ci si può intossicare con i PF
  • sversamento accidentale: procedure di emergenza
  • DOCUMENTAZIONE AZIENDALE
  • La documentazione durante il trasporto
  • Il registro dei trattamenti
  • Il controllo e la manutenzione delle irroratrici
  • I rifiuti

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 

  • Cosa sono i DPI
  • Come scegliere i DPI
  • Protezione del corpo
  • Protezione degli occhi e del viso
  • Protezione delle vie respiratorie

Scarica il documento da cui è tratto l’articolo:

INAIL, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Dit Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, Contarp. “USO IN SICUREZZA DEI PRODOTTI FITOSANITARI“, Autori Eva Masciarelli, Barbara Ficociello, Elisabetta Bemporad, Emma Incocciati.

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